Archeoastronomia

"L’archeo-astronomia è un ramo dell’archeologia che studia le conoscenze astronomiche delle popolazioni preistoriche, protostoriche, classiche e medievali. E’ una scienza relativamente nuova, essendo nata ufficialmente nel XVIII secolo in Inghilterra, quando W. Stukeley e J. Wood si accorsero che l’asse principale del sito megalitico di Stonehenge è rivolto verso il sorgere del Sole al solstizio estivo. A quel primo lavoro fecero ben presto seguito altri studi che dimostrarono che moltissimi edifici e strutture artificiali dell’antichità sono orientati verso punti dell’orizzonte dove il Sole, la Luna e gli astri più brillanti sorgono o tramontano in momenti particolari dell’anno. Lo studio del loro orientamento permette quindi di risalire a quelle che erano le conoscenze astronomiche di questi antichi popoli. I primi punti di riferimento per l’uomo dell’antichità furono sicuramente i due luminari maggiori: la Luna ed il Sole. Per le popolazioni nomadi, che seguivano i greggi e le mandrie nei loro spostamenti, assunse particolare importanza la Luna con l’alternanza periodica delle sue varie fasi. Invece, per le culture agricole, generalmente più stanziali, l’osservazione della posizione del sorgere e del tramontare del Sole sull’orizzonte, o il variare dell’ombra di uno stilo piantato verticalmente nel terreno (gnomone), dava la possibilità di scandire il susseguirsi delle ore, dei giorni e delle stagioni. Fu proprio l’osservazione di questi astri e della loro posizione nel cielo che permise alle antiche comunità di programmare le attività basilari per la loro sopravvivenza, quali l’agricoltura, la caccia e la pesca. Vista la stretta correlazione tra i cambiamenti stagionali della natura ed i cicli degli astri, fu facile per gli antichi pensare che erano questi ultimi a scandire i ritmi della natura. Il loro movimento sulla volta celeste rappresentava la chiave per risolvere o svelare il disegno supremo dal quale dipendeva il divenire di tutte le cose. Questo fu sicuramente lo stimolo iniziale che spinse le antiche popolazioni a voler “misurare”, con metodi propri, le evoluzioni degli astri nel cielo. L’osservazione del cielo divenne così una consuetudine per tutte le culture del mondo e si radicò tanto profondamente nel suo intimo da influire sulla più profonda sfera spirituale dell’uomo".


Estratto dal sito di ALSSA 

(Associazione Ligure per lo Sviluppo degli Studi Archeoastronomici)