Archeologia in Liguria: LA SPEZIA

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CAVA PREISTORICA DI VALLE LAGORARA - MAISSANA (SP)

Per la nostra conoscenza della preistoria sono particolarmente importanti gli strumenti in  pietra, per realizzare i quali venivano largamente utilizzate rocce silicee quali selce, diaspro, ossidiana. Pertanto, fino alla piena affermazione della metallurgia del bronzo (circa 3.500 anni fa), l’approvvigionamento di queste rocce ha costituito un’attività di grandissima importanza. Nella Liguria orientale il materiale maggiormente utilizzato per confezionare strumenti preistorici è il diaspro rosso e Valle Lagorara è il più imponente sito conosciuto di estrazione di questa pietra.

NECROPOLI DI CAFAGGIO  - AMEGLIA (SP)

La necropoli è databile tra la fine del IV° e gli inizi del III° secolo a.C. e ha una struttura monumentale legata alla presenza di recinti in muratura a secco. Le tombe sono costituite da cassette realizzate con lastre di pietra che custodiscono le urne con i resti incinerati dei defunti e il corredo funerario. Le sepolture sono riferite a circa ottanta individui. Gli elementi del corredo sono costituiti prevalentemente da oggetti di ornamento personale in ferro, bronzo e argento; armi da offesa e da difesa, vasellame tra cui anche esemplari a vernice nera ed anfore da trasporto di varia provenienza.

VILLA ROMANA DI BOCCA DI MAGRA - AMEGLIA (SP)

Si tratta di una villa marittima che si affacciava sull’antico Portus Lunae.  Le fasi edilizie della villa si collocano in un arco cronologicamente esteso che, a partire dalla metà del I° secolo a.C., arriva fino al IV° secolo d.C. Il nucleo meglio conservato è relativo a un impianto termale dislocato nell’ala orientale della villa. Sono chiaramente identificabili il caldarium e il relativo sistema di riscaldamento, assai ben leggibili anche se non pervenuti nella loro interezza frammenti di intonaci dipinti e di lastre marmoree nonché due capitelli in marmo in stile corinzio, che testimoniano del lusso e della raffinatezza degli ambienti di soggiorno di questa dimora della prima età imperiale.

VILLA ROMANA DI VARIGNANO - PORTOVENERE (SP)

In località Portovenere, nella frazione di Varignano, località “Le Grazie”, gli scavi archeologici hanno riportato alla luce una villa romana. La villa era sicuramente una casa di campagna, tipica di quelle sviluppatesi in Italia in particolare a partire dall'età tardo-repubblicana (periodo compreso tra il 509 a.C. e il 27 a.C.). Sorgeva come residenza padronale al centro di un complesso di edifici e di terreni destinati generalmente alla produzione agricola oppure come luogo per il riposo (otium) dalle attività e dagli affari (negotium) praticati in città.

AREA ARCHEOLOGICA DI LUNA - LUNI (SP)

Luna è un’antica città romana fondata alla foce del fiume Magra, nel 177 a.C. , in una posizione strategica per i commerci data la vicinanza al porto (oggi interrato). Deve il suo nome al culto della dea Selena-Luna e oggi si trova nel territorio del comune di Luni, nel golfo della Spezia. La città aveva una posizione strategica dal punto di vista commerciale e nell'epoca del suo massimo splendore, arrivò a contare oltre 50 000 abitanti. La visita all’area archeologica consente di osservare i resti della “domus dei mosaici”, chiamata così in virtù della sua ricca pavimentazione. Si possono anche ammirare i resti del tempio dedicato alla dea Luna, uno degli edifici di culto più antichi della città. Nella zona dedicata all’edilizia privata merita senz’altro una menzione la grande “domus degli affreschi”, che prende il nome appunto dagli intonaci dipinti che si sono rinvenuti al suo interno. Non può mancare la visita all’anfiteatro di età imperiale.

MONASTERO DI S. VENERIO - ISOLA DEL TINO (SP)

Sul versante orientale dell’isola è possibile vedere i ruderi dell’antico monastero dedicato al santo eremita Venerio che, secondo la tradizione, vi trovò sepoltura. Dalla metà del XI secolo questo complesso divenne una delle più influenti e potenti abbazie benedettine della Liguria. L’area dove sorge il monastero fu frequentata in epoca romana e tardoantica. Del complesso benedettino rimangono visibili la facciata, il refettorio, parte dei muri perimetrali della chiesa, parte del chiostro, con un pozzo, in stile romanico. Sul pendio a mare dell’abbazia sono tuttora conservate, sostenute da muri a secco, le piccole terrazze che costituivano la terra di lavoro dei monaci benedettini.